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Delle Alpi
29/05/2004
h.20.30
TORINO - TREVISO 2-1 (2-1)
Torino
: Sorrentino, Balzaretti, Mandelli, Mezzano, Marchese (al 77' Martinelli), Conticchio (all'81' Mudingayi), Walem, De Ascentis, Pinga, Ferrante, Fabbrini (al 70' Tiribocchi). A disposizione: Fontana, Fernandez, Rizzato, Franco. All. Ezio Rossi.
Treviso: Gillet, Pianu, Centurioni, Bianco (al 72' Tinazzi), Lanzara, Chiappara, Parravicini, Gobbi, D'Agostino (al 31' Barreto), Anaclerio, Ganci (al 53' Reginaldo). A disposizione: Lorenzini, Dundjerski, Silvestrin, Fabiano. All. Buffoni.
Arbitro: Gilardi di S.Donà di Piave.
Reti: D'Agostino 9' (Tr), Conticchio 17' (To), Fabbrini 26' (To).
Spettatori: 899 di cui 748 abbonati e 151 paganti per un incasso di 2.080 €. Record negativo della storia del Torino per una partita di campionato.
Note: Ammoniti Gobbi e Conticchio, angoli 7-3 per il Treviso, recupero 1'pt, 2'st.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 30 maggio 2004]
Palermo e Cagliari festeggiano davanti alla loro gente entusiasta il ritorno in serie A, con due giornate di anticipo. Nel frattempo, davanti a 151 paganti e 748 mini-abbonati (nemmeno tutti presenti), il Toro, che pure all'inizio della maratona cadetta aveva chiaramente battuto rosanero e rossoblu, completa la terzultima tappa del suo campionato-calvario battendo 2-1 il Treviso, risultato che paradossalmente serve solo ai veneti, da ieri sera salvi anche per l'aritmetica. Giusto così. Sono sei mesi abbondanti che i granata hanno perso il passo-promozione, zavorrati da errori societari, grane economiche, limiti tecnici e infortuni. E sono quasi tre mesi che, quando si parla di Toro, il calcio giocato c'entra poco o nulla. Più della squadra (intruppata a metà classifica), interessano il tormentone societario e il futuro che è tutto un'incognita: Cimminelli giura di essere stufo e di voler vendere ma nè l'unica cordata uscita allo scoperto (quella del lettone Basarins), nè le altre accreditate da spifferi peraltro mai confermati, hanno formulato uno straccio di offerta d'acquisto vera e propria. Il succo è che, scivolando rapidamente da una settimana decisiva all'altra, siamo ormai arrivati a giugno senza che nulla sia cambiato e con lo scenario più probabile di un Cimminelli ancora in sella, da solo oppure con la scorta" di un gruppo amico quale potrebbe essere la cordata franco-piemontese guidata dalla Cofathec, che lo stesso signor Ergom due settimane fa ha provveduto a presentare al sindaco Chiamparino, senza che poi accadesse nulla di concreto. Tutto fermo anche sul fronte lettone, peraltro. Nemmeno questa settimana sono arrivati i documenti "pesanti" promessi da Basarins e necessari per convincere Cimminelli della solidità del gruppo dell'Est. Nei colloqui telefonici con i suoi rappresentanti italiani, Basarins continua a dirsi pronto, a vantare coperture per 40-50 milioni di euro, che però non bastano per prendere il Toro e far fronte agli impegni relativi agli stadi. L'immobiliarista di Jurmala dice che sono i suoi soci russi a rallentare l'ultimo assalto: titubanze più che comprensibili, visto che l'affare-Toro richiederebbe un impegno iniziale di un centinaio di milioni. Cifra esagerata, se confrontata con quanto basterebbe per diventare padroni di un medio-alto club di serie A. A forza di rinviare, però, anche per Basarins e soci il tempo utile sta scadendo. A ricordarlo è Carlo Piazzolla, uomo-mercato e aspirante dg granata: "Ho bloccato giocatori interessanti, a parametro zero. Mi aspettano fino a fine maggio. D'ora in poi, dunque, sarà dura trattenerli". Un nome per tutti, quello del portiere della Nazionale austriaca Mandi. Ieri sera, intanto, per quel che può ancora contare, il Toro peggiore della storia all'ottavo e ultimo tentativo stagionale ha finalmente sconfitto una rivale veneta. Dopo aver incassato l'ennesimo segno di disprezzo da parte degli ultrà (pioggia di uova fresche sul pullman societario all'arrivo allo stadio), i rossiani hanno dato vita col Treviso a una quasi amichevole. Ritmo blando, marcature approssimative e, almeno nel primo tempo, impegno quanto basta. Poco da segnalare, tranne la gran voglia e qualche numero di Ferrante, al rientro dal 1' dopo 5 mesi, e i tre gol. Aprono i veneti alla prima azione, firmata al 9' da due torinesi di nascita: tocco morbido in profondità di Pianu per D'Agostino, che fionda in rete al volo di destro lasciando di sasso Mezzano. La risposta granata arriva in fretta: pari di Conticchio al 17' (destro sporco dal limite su assist di Ferrante), vantaggio di Fabbrini al 26' (facile tocco nell'area piccola dopo mischia creata da una punizione di Walem). Il resto è trascurabile. Assolutamente da dimenticare, invece, il minuto di silenzio in memoria di Umberto Agnelli fischiato da qualche curvaiolo e il tristissimo (specie per l'intelligenza di chi lo ha vergato) striscione minatorio esposto in Maratona contro Cimminelli e Romero, il più pesante e squallido di un'altra stagione nera per i granata.