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Delle Alpi
14/09/2004
h.16.00
TORINO - CHIEVO 1-0 (0-0)
Torino
: Fontana, Comotto, Peccarisi, Mantovani, Balzaretti, Mudingayi (all'81' Rizzato), Codrea (al 71' Humberto), De Ascentis, Pinga, Maniero (al 62' Franco), Marazzina. A disposizione: Sorrentino, Mezzano, Carbone, Quagliarella. All.: Rossi.
Chievo: Marcon, Malagò, Mensah, Mandelli (al 46' Esposito), Pesaresi, Sammarco, Allegretti, Brighi (al 46' Marchesetti), De Franceschi (al 76' Silva Reis). A disposizione: Passarini, Cesar, Cariello, Baronio. All.: Beretta.
Arbitro: Cassarà di Palermo.
Reti: Franco 71'.
Spettatori. 3.790 paganti per un incasso di 24.140 euro.
Note: Ammoniti Mensah, Sammarco, De Ascentiis e Maniero. Espulso: Pesaresi al 73'. Recupero 1' pt, 3'st.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 16 settembre 2004]
Per fortuna c'erano il Toro e la curva Maratona. Altrimenti, sarebbe stata la solita, triste storia che da tanti, troppi anni scrivono i turni iniziali della Coppa Italia. Un torneo che diventa una cosa seria solo quando arrivano semifinali e finale. Ma che prima, snobbato da tutta o quasi la serie A, sa tanto di clandestino, di impegno che ingombra. Anche ieri, al Delle Alpi, per l'anticipo dell'andata del 1° turno c'erano tutti gli ingredienti per confezionare una sfida da dimenticare in fretta. Prima giornata di autunno vero e uggioso; partita alle 16 perché la Rai che ha i diritti tv così ha deciso (per poi dare la diretta sul satellite..); 8-tifosi-8 a seguire il Chievo in trasferta e veronesi in campo in maschera: degli 11 titolari sabato nel gagliardo 2-2 contro l'Inter, Beretta ripropone soltanto Mandelli (un ex) in difesa e Brighi a centrocampo. Il resto è turnover spinto, perché domenica sono attesi a Livorno e il campionato ha priorità assoluta. Anche il Toro, però, ha una B che preme in maniera persino più pressante, perché l'insidioso viaggio ad Ascoli è in calendario già sabato. Eppure, Ezio Rossi non snobba la Coppa e fa rifiatare appena 4 titolari. Nemmeno la Maratona salta l'ostacolo: secondo anello pieno e tifo vero. Tecnico e curva granata, alla fine, incassano il meritato premio che si concretizza in un 1-0 firmato dall'uruguaiano Franco su assist del solito Pinga (due quasi fantasmi nella scorsa stagione da incubo, che rinascono assieme). Risultato, a dire il vero, persino stretto perché il Chievo-bis non ha mai creato pericoli a Fontana (due parate nella ripresa su conclusioni da lontano) ma soprattutto perché il Toro ha avuto altre due nitide palle-gol e puó recriminare per un rigore non concesso giá al 16' e per un dubbio fuorigioco sbandierato al brasiliano Humberto, in gol di testa all'89'. Insomma, la squadra di serie A in campo ieri è stata quella di Rossi. E non solo perché le sue due punte (Maniero e Marazzina) da sole mettevano assieme 364 presenze nella massima categoria, quasi cento in più di tutto il Chievo imbottito di seconde linee e di giovani. Dei veronesi restano l'avvio promettente (tre punizioni e due corner in 6'), un tiro dal limite del fischiatissimo e impalpabile ex Tiribocchi all'11' st e una conclusione di Marchesetti 5' dopo, resa velenosa da una deviazione. Poi, poco o nulla. Con l'aggravante del raptus che ha fruttato il rosso a Pesaresi al 73' (si era sullo 0-0) e, più in generale, di una mollezza che sorprende in gente che dovrebbe mangiare l'erba pur di cogliere l'occasione per guadagnarsi la fiducia del tecnico. Del Toro, invece, è piaciuto proprio l'atteggiamento. Anche nel 1° tempo dove il gioco ha faticato a fluire. Corsa e spirito di sacrificio; ricerca costante della manovra svelta e verticale; determinazione e lucidità fino al 90'. Ma se Pinga, Marazzina, Codrea e Mantovani non stupiscono più, sono preziosi i segnali inviati da chi ieri ha debuttato da titolare (Fontana, Maniero ma soprattutto Peccarisi dietro e Mudingayi a scavallare in mezzo) e da quel Franco che in 58' quest'anno ha già firmato due gol. Poteva sbloccare subito, il Toro. Bello l'invito profondo di Pinga per Marazzina, messo giù al 16' da Marcon. Cassarà, incerto, chiedeva però lumi alla signora Cristina Cini che negava il penalty, indicando con la bandierina il corner e nulla più. Poi, nella ripresa, con De Ascentis che smetteva di essere una palla al piede, i granata diventavano davvero belli. Franco al 20' si vedeva ribattere sulla linea da Pesaresi una botta a colpo sicuro dopo aver scartato anche Marcon, e Peccarisi dimostrava al 21' di avere solo il destro, sprecando un assist di Mudingayi che avrebbe dovuto concretizzare di mancino. Poi, l'espulsione di Pesaresi (fallo su Fianco da tergo e proteste) e, 3' più tardi, il graffio di Franco: tiro al volo dopo magia sulla destra di Pinga. E' un gol che può pesare molto anche in prospettiva-qualificazione.