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Delle Alpi |
02/10/2004 |
h.20.30 |
TORINO - CATANIA 2-1 (0-0) Torino: Sorrentino, Comotto, Peccarisi, Mantovani (all'80' Giacchetta), Balzaretti, Conticchio (al 75' Humberto), Codrea, De Ascentis, Pinga, Maniero (al 71' Franco), Quagliarella. A disposizione: Fontana, Carbone, Mudingayi, Rizzato. All.: Rossi. Catania: Pantanelli, Lo Monaco, Bianco, Paschetta, Manfredini, Miceli, Anastasi (al 46' Firmani), Caserta, Russo (al 67' Padalino), Ferrante (all'87' Bruno), Vugrinec. A disposizione: Polito, Mariniello, Walem, Baggio. All.: Costantini. Arbitro: De Santis di Tivoli. Reti: Ferrante 67' (C), Maniero 70' (T), Humberto 93' (T). Spettatori: 12.879 di cui 7.139 paganti per un incasso di 110.465 euro e 5.740 abbonati per una quota partita di 58.470 euro. Note: Ammoniti Comotto, De Ascentis, Maniero, Paschetta, Manfredini, Caserta, Russo e Ferrante. Recupero: 1' pt, 4'st. Angoli: 7-2 per il Torino. Cronaca [Tratto da La Stampa del 3 ottobre 2004] Cinque vittorie di fila in avvio di campionato, i granata le avevano conquistate soltanto nel 1976, con lo scudetto sul petto. Il bis lo ha centrato ieri sera una squadra discendente diretta del peggior Toro di sempre ma che di quell'obbrobrio non si porta dietro più nulla. Basti vedere il modo con cui Pinga (il simbolo della trasformazione) e compagni hanno battuto il Catania meritando il primato solitario in B: in rimonta, come contro il Genoa, passando da 0-1 a 2-1 nella ripresa; con l'aggiunta, questa volta, del gol decisivo siglato in pieno recupero (da quant'è che non capitava al Toro!) e della prestazione-super del portiere avversario Pantanelli, protagonista di almeno 5 interventi prodigiosi. Tanto per completare la festa, giova dire anche che il 5° successo consecutivo è arrivato senza Marazzina ma con i graffi di Pippo Maniero, di sveltezza, e il brasiliano Humberto, di prepotenza al 92', hanno sancito il più che legittimo sorprasso ai danni di un Catania vissuto solo sulla prodezza confezionata in tandem al 67' da Vugrinec e Ferrante, ex che come promesso non ha festeggiato sotto la Maratona. La prima cosa che salta all'occhio della serata è che per la B granata al Delle Alpi c'è almeno il doppio della gente presente 4 giorni prima per la Champions bianconera. Piano piano, il richiamo del Toro imbattuto sta riconquistando i tifosi perduti in due stagioni da manicomio. La Maratona saluta come merita Ferrante, che fino al gol non ne combinerà una giusta, rintraccia in panchina l'altro ex Walem ma poi pensa solo a Quagliarella e Maniero, inedita coppia offensiva varata a causa dell'infortunio di Marazzina. C'è molta curiosità anche per il Catania, squadra che rispetto alla scorsa stagione ha cambiato tutto, dal padrone a 20 giocatori (compresi gli 11 titolari di ieri) passando per l'allenatore. I rossoazzurri partono con il peso di una pessima tradizione sulle spalle (12 partite sul campo del Toro e un miserrimo bottino di 5 pareggi) ma non è certo questo a schiacciarli in un primo tempo timidissimo. Sono i granata che, superato l'ormai solito quarto d'ora di studio, prendono possesso del campo con metodo, organizzazione e lucidità, temporeggiando quando serve e producendosi poi in accelerazioni micidiali grazie al pressing della loro cerniera di centrocampo, alla vena eclettica di Quagliarella e soprattutto all'intesa Balzaretti Pinga che sulla sinistra crea continui grattacapi. Quattro paratone di Pantanelli (una quando il pallone pareva già oltre la linea) e un'occasionissima divorata da Maniero rappresentano il pingue ma infruttifero bottino di un Toro padrone assoluto della situazione. Il Catania esiste unicamente in due tiretti di Vugrinec e Ferrante e in una conclusione un po' più convinta di Caserta che al 32' offre a Sorrentino l'occasione di dire "ci sono anch'io". Il Toro, invece, è bello, spesso divertente grazie al magico mancino di Pinga, ma non concreto. Pantanelli non è pi&uggrave; quello che un anno fa aprì la strada di un facile successo granata sul Cagliari con una paperissima e comincia a dimostrarlo al 18' deviando un bel tiro di Quagliarella, terminale vispo di una percussione centrale di Pinga. Sul tap-in, che pure sembra comodo assai. Maniero alza incredibilmente la mira. Pippo è invece sfortunato al 35': Il suo colpo di testa su perfetto cross di Balzaretti (Il primo dopo tanti mandati a sbattere contro il muro etneo) è destinato verso il gol, ma con un prodigioso guizzo Pantanelli smanaccia lontano. Poi, le minacce le porta l'asse Pinga Quagliarella: 37', punizione tesa del brasiliano per la correzione al volo del bomberino che trova la deviazione d'istinto del portiere; 45' apertura tagliacampo di Quagliarella Per le finte e controfinte di Pinga, chiuse da un sinistro secco, respinto di piede dal numero 1. Porta stregata. Ma il peggio per il Toro deve ancora venire. Perché nella ripresa, al primo affondo (22'), il Catania passa con un gol che ricorda abbastanza quello subito dal Genoa: azione centrale, esterno di Vugrinec per Ferrante che con un colpo sotto beffa Sorrentino. Come contro il Grifone rossoblu, la reazione granata è immediata, rabbiosa. Maniero, prima di uscire per far posto a Franco, trova il tempo per zompare col sinistro su una punizione di Codrea ribattuta dalla barriera (25'). Poi (38') Pantanelli è ancora superlativo su una mezza rovesciata di Quagliarella ma all'ultimo tentativo (47') Humberto, entrato per Conticchio, irrompe di testa sul secondo palo seguendo il traversone di Balzaretti. Giusto così. |
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