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Delle Alpi |
07/11/2004 |
h.15.00 |
TORINO - PERUGIA 2-0 (1-0) Torino: Sorrentino, Comotto, Peccarisi, Mantovani, Balzaretti, Pinga, Mudingayi, De Ascentis, Rizzato (al 75' Humberto), Marazzina (all'89' Maniero), Quagliarella (all'80' Mezzano). A disposizione: Fontana, Carbone, Canavese, Martinetti. All.: Rossi. Perugia: Kalac, Coly, Stendardo, Di Loreto, Milanese, Ferreira Pinto (al 57' Do Prado), Bernini, Del Vecchio, Ferrigno (al 75' Mascara), Ravanelli, Sedivec. A disposizione: Squizzi, Alioui, Di Francesco, Fusani, Muntasser. All.: Colantuono. Arbitro: Trefoloni di Siena. Reti: Quagliarella 17', Marazzina 84'. Spettatori: 9.358 di cui 5.740 abbonati e 3.618 paganti. Note: Ammoniti: Sedivec, Comotto, Coly, Balzaretti, Mantovani e Del Vecchio; espulsi per doppia ammonizione Stendardo al 65' e De Ascentis al 77' oltre al tecnico del Torino Ezio Rossi che al 56' si è scontrato verbalmente col perugino Coly. Angoli: 7-2 per il Perugia. Recupero 1' pt, 5'st. Giornata soleggiata ma fredda, terreno in buone condizioni. In Maratona continua contestazione nei confronti della dirigenza con cori e striscioni ricambiati continuamente. Cronaca [Tratto da La Stampa del 9 novembre 2004] La settima vittoria della B granata è forse la meno limpida ma sicuramente la più preziosa e istruttiva. Vale oro, per il Toro che da un mese zoppicava, questo 2-0 sull'ostico Perugia: perchè il momento era delicato ma soprattutto perché sono i successi lottati e sofferti come questo che fanno la differenza tra i cadetti, dove si usa più la sciabola del fioretto. E' stata la partita sporca che Ezio Rossi aveva previsto alla vigilia: spettacolo poco, botte tante. Più cartellini (otto ammoniti e tre espulsi, compreso il tecnico del Toro) che occasioni da gol. Al Perugia dei matusa e dei fisicacci, i granata hanno provato a opporre gioventù e dinamismo. In effetti, la differenza l'hanno fatta gli assist venuti con le volate sulla sinistra dei 23enne Rizzato e Balzaretti, concretizzati dai redivivi gemelli Quagliarella-Marazzina. Ma è stato sul piano della determinazione, dello spirito di sacrificio e dei tanti corpo-a-corpo vinti che i rossiani hanno costruito la loro affermazione. Ammirevoli le due punte, da lode il Pinga in versione operaia; tutti a prendere esempio da Gaby Mudingayi, altro 23enne, vero simbolo di una vittoria strappata con i denti e fortemente voluta. Il belga-congolese, al 2° gettone stagionale da titolare, ha fatto muro e spinto dal primo all'ultimo minuto, chiudendo azzoppato da un fallacelo di Delvecchio. Foga disciplinata, perché mai ha ecceduto in ruvidezze né ha sciupato palloni. Senza il metronomo Codrea, con il primo 4-4-2 della stagione e tante tensioni in testa, è stato un Toro con meno qualità del solito ma questa volta spietato e fortunato nel capitalizzare le poche occasioni avute. La partita l'ha fatta soprattutto un Perugia compassato, ma ben sorretto del pressing dei centrocampisti e dal brio di un Sedivec che, galleggiando tra le linee, è stato a lungo bravissimo nel trovare spazi (un po' meno nello sfruttarli). In svantaggio dal 17', nei primi 37' gli umbri hanno ricavato sette punizioni nei 30 metri e due corner senza però mai affondare il colpo: errori di mira, punte spuntate, attenzione della difesa granata. Poi, nella ripresa, si sono suicidati sprecando al 3' la più facile delle opportunità per pareggiare con Ravanelli e rimanendo in 10 al 20' per la seconda ammonizione di Stendardo, sempre in affanno su Marazzina. Fino all'1-0, sinceramente, il Toro era stato un disastro. A disagio contro l'aggressività e la scaltrezza dei perugini, con le punte ferme e gli estemi Pinga e Rizzato impalpabili, si erano visti esclusivamente inutili palloni calciati lunghi da dietro verso il nulla. Il gol firmato in comproprietà dall'incornata di Quagliarella e dalla fatale leggerezza di Kalac ha poi sbloccato i granata, quantomeno a livello di concentrazione e grinta, anche se si è dovuto attendere il 38' per annotare la prima punizione interessante (tirata da Pinga non troppo lontana dall'incrocio) e addirittura il 43' per vedere il fantasista brasiliano indovinare un numero dei suoi. Dopo l'erroraccio di Ravanelli e l'immediata replica di Quagliarella in contropiede (bravo Kalac, questa volta), la ripresa è stata decisamente più equilibrata. Il Toro ha concesso meno ed è stato più pronto e lucido nel ripartire in spazi sempre più invitanti. Più calci che calcio, comunque. Come all'11', quando Coly ha falciato Pinga davanti alla panchina granata: Rossi ha reagito a muso duro contro il senegalese ed è stato giustamente fatto accomodare in tribuna da Trefoloni. Gritti ha preso in mano la situazione, come dovrà fare tra due venerdì con la Samp (Rossi è squalificato anche in Coppa Italia..), proprio mentre in campo il nervosismo diventava padrone. "Rosso" per Stendardo e, 13' dopo, per De Ascentis; dentro Humberto al posto dello spompato Rizzato e il rientrante Mezzano a rinforzare la difesa al posto di Quagliarella. Mantovani è passato esterno sinistro, Balzaretti è salito di qualche metro, Mudingayi si è fatto trovare dapperutto, Pinga ci ha messo un po' di qualità dopo tanta quantità. Il Perugia ha sfiorato il pari al 34' con Delvecchio e poi è crollato al 39' sulla scivolata sotto misura di Marazzina, puntuale nel finalizzare la trama in velocit&ag5rave; Pinga Balzaretti. Contati i danni (Comotto, De Ascentis e Rossi squalificati contro il Venezia), il Toro adesso può però godersi un 2-0 che è un tesoro non solo perché vale il 2° posto alla pari con il Genoa. In un colpo solo è tornato a segnare in casa (digiuno durato 197') e sotto la Maratona (non capitava dalla prima giornata) e, dopo 10 turni, ha ripreso a far gol nel 1° tempo. E poi, oltre ad aver capito che su Rizzato e soprattutto Mudingayi può fare affidamento, sa che con quei due là davanti la serie-B può davvero essere più lieve. |
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