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Delle Alpi
16/01/2005
h.15.00
TORINO - TREVISO 1-2 (1-1)
Torino
: Sorrentino, Carbone, Peccarisi (al 76' Maniero), Mezzano, Balzaretti, Mudingayi, Codrea (al 68' Franco), De Ascentis, Pinga, Quagliarella (al 62' Marchetti), Marazzina. A disposizione: Mantovani, Conticchio, Vailatti, Rizzato. All.: Rossi.
Treviso: Ballotta, Galeoto, Zaninelli, Cottafava, Marchese (al 76' Di Venanzio), D'Agostino (all'84' Gheller), Gallo, Pararvicini, Centi, Barreto (al 70' Dall'Acqua), Reginaldo. A disposizione: Zomer, Carrera, Gissi, Bellotto. All.: Pillon.
Arbitro: Bergonzi di Genova.
Reti: Barreto 31' (Tr), Balzaretti 34' (To), Gallo 63' (Tr).
Spettatori: 7.252 di cui 5.740 abbonati e 1.512 paganti.
Note: Ammoniti Codrea, Galeoto, Parravicini, Zaninelli e Marazzina. Espulso per fallo da ultimo uomo Sorrentino al 62', al suo posto Marchetti all'esordio in serie B. Angoli 4-1 per il Torino, recupero 1' pt, 6' st. Giornata gelida, esposti striscioni di contestazione in entrambe le curve, contro Cimminelli in Scirea e contro la Polizia in Maratona in virtù dei fatti avvenuti a Genova lo scorso mercoledì nella partita di Coppa Italia con la Sampdoria.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 17 gennaio 2005]
Sembrava di vedere il Toro della scorsa stagione. Squadra in balia dell'avversario, idee poche e confuse, Pinga latitante, attaccanti che non tirano in porta, difesa in barca, non più di due-tre giocatori che almeno ci mettono il cuore. Sembrava il Toro del campionato peggiore della sua storia e invece era quello che, fino a ieri, non aveva mai marciato così bene nelle 7 precedenti annate cadette. Morale: stupisce e preoccupa, questo 1-2 subito da un pimpante Treviso che avrebbe persino meritato un margine più ampio. Accoppiato al ko incassato 7 giorni prima dall'AlbinoLeffe, il terzo flop interno retrocede i granata al 3° posto (che stasera potrebbe diventare 4°, in caso di successo del Verona a Piacenza) ma soprattutto mette per la prima volta ufficialmente in discussione la panchina di Rossi, fatta scricchiolare prima dall'incavolatura a caldo di Cimminelli e poi dalle mezze frasi di Zaccarelli e Cravero, non più perentori nella difesa del tecnico che loro stessi avevano scelto 20 mesi fa. Sono stati in tanti, ieri, a tradire sul campo Rossi, che pure ci ha messo del suo esponendo il lento Peccarisi a figuracce contro l'imprendibile Barrato, concedendo 62' a un Quagliarella mai in partita ma soprattutto non trovando le contromosse allo strapotere del centrocampo trevigiano. Quando però a deludere per primi sono gli uomini chiamati a fornire il valore aggiunto (Codrea, Marazzina ma specialmente Pinga) questo Toro può davvero andare incontro a batoste, anche perché le alternative in panchina sono quelle che sono, aspettando Marinelli. Resta il mistero di un Toro capace quest'anno di lunghi squarci di gioco esaltanti (Genoa, Vicenza e Piacenza su tutti) e comunque in grado di mettere in fila a cavallo della sosta tre vittorie sfoggiando solidità e sicurezza, e poi vittima di black-out improvvisi. Quest'ultimo, tra AlbinoLeffe e Treviso, è il più inquietante. Per le 4 reti incassate, per la raffica di occasioni-gol concesse, per la pochezza del gioco proposto, persino per la mancanza quasi totale di reazione. Il Toro ieri ha perso su rigore, giocando in 10 dal 62' per la seconda espulsione stagionale di Sorrentino, ma dal Treviso ha ricevuto un'autentica lezione di calcio, di coraggio, di corsa, addirittura di tecnica, perché il 34enne cervello Gallo, il 28enne Centi pescato in C1 al pari dei centrali difensivi Zaninelli e Cottafava, il torinese D'Agostino e la coppia di punte brasiliane Barreto-Reginaldo non hanno certamente piedi meno educati dei big granata. Il "maestro" Pillon ha stravinto (per la prima volta) la sfida con l'allievo Rossi. Gol a parte, il suo Treviso ha preso una traversa (Centi al 77'), piazzato due volte un uomo davanti al portiere (Barreto ipnotizzato da Sorrentino al 53', Reginaldo sciagurato all'85'), costretto Sorrentino a tre difficili deviazioni in angolo su conclusioni da lontano del cecchino Centi. Più in generale, eccettuati i primi minuti concessi senza danni al Toro, i veneti hanno illustrato con i fatti nel gelo del Delle Alpi come siano stati capaci di conquistare 5 vittorie e un pari nelle ultime 6 trasferte. Squadra corta, agile e aggressiva; mai un pallone sciupato; micidiali accelerazioni con tagli e scambi appoggiati preferibilmente sulla destra dove Galeoto e D'Agostino spingono come ossessi e il 19enne Barreto è spesso incontenibile. Temendo di concedere troppi spazi ai razzenti brasiliani, il Toro ha osato poco. Quagliarella si è trovato subito sul destro un buon pallone al 2', Marazzina ne ha sciupato un altro poco dopo, ma ben presto è stato il Treviso a prendere il controllo del match e a costruire pericoli in serie, fino al meritatissimo vantaggio maturato al 31' con Barreto, lesto a bruciare sullo scatto Peccarisi e a girare in rete un cross di D'Agostino. I granata sono stati bravi a trovare nel giro di 3' il pareggio con un guizzo da attaccante vero di Balzaretti (stop di petto e sinistro nell'angolino, da vicino), hanno avuto anche un promettente avvio di ripresa, ma il serissimo pericolo corso all'8' e neutralizzato da una pronta uscita di Sorrentino sul solito Barreto ne ha di nuovo paralizzato gambe, cervelli e cuori. Così, al 16', Barreto s'è involato verso la porta sfruttando un liscio di Peccarisi ed è stato atterrato da Sorrentino, espulso e rimpiazzato dal debuttante Marchetti (il vice Fontana era stato operato sabato di appendicite). Rigore trasformato da Gallo, Rossi che dopo aver tolto Quagliarella per far entrare il portiere, gioca 20' abbondanti senza Codrea, con Franco-Maniero-Marazzina in attacco supportati da Pinga e De Ascentis centrale difensivo. Al Toro di ieri, però, non è nemmeno riuscito il forcing di rabbia: nessuna occasione vera. E adesso, 10 giorni dopo la sua quasi beatificazione. Rossi addirittura rischia davvero. Con alle porte Verona, trasferta da affrontare con il baby Marchetti in porta.