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Delle Alpi
07/02/2005
h.20.45
TORINO - BARI 2-0 (0-0)
Torino
: Berti (al 46' Sorrentino), Comotto, Peccarisi, Mantovani, Pesaresi, Mudingayi (al 66' Conticchio), Codrea, De Ascentis, Pinga, Bruno (al 78' Marinelli), Marazzina. A disposizione: Carbone, Vailatti, Quagliarella, Franco. All.: Rossi.
Bari: Gillet, Doudou, Sibilano, Micolucci (al 76' Candrina), Bellavista, La Vista (al 66' Goretti), Carrus, Gazzi, Scaglia, Santoruvo, Dionigi (al 63' L.Anaclerio). A disposizione: Di Bitonto, M.Anaclerio, Brioschi, Lipatin. All.: Carboni.
Arbitro: Pieri di Genova.
Reti: Marazzina 66', 68'.
Spettatori: 8.054 di cui 5.740 abbonati e 2.314 paganti.
Note: Ammoniti Comotto, Peccarisi, Codrea, Michelucci, Bellavista e Dionigi. Serata gelida, angoli 5-2 per il Torino, recupero 3' pt, 3' st.
Cronaca
[Tratto da La Repubblica dell' 8 febbraio 2005]
Certe partite le vincono soltanto le squadre mature, il Toro dunque lo è: i granata hanno sofferto a lungo l'ostinazione del Bari, ma hanno avuto forza, coraggio, lucidità e pazienza, reagendo alle difficoltà (due infortuni, Mudingayi e Berti), alle trappole di un avversario intelligente e all'ansia di non farcela. Rossi, bravissimo, ha tentennato per un tempo e poi ha cambiato tattica e posizioni: con il 4-3-3 della ripresa ha imposto la legge del più forte, e l'esecutore non poteva che essere Marazzina, che ha piazzato le due zampate vincenti tra il 21' e il 23' del secondo tempo, lui che fino a quel momento aveva solamente combinato pasticci, rasentando l'indisponenza. Il 2-0 finale non fa una piega, e ora la classifica è un bello specchio in cui ammirarsi: il Toro è secondo con l'Empoli, a 5 punti dal Genoa. Il Bari ha lungamente imbrigliato il Torino con la superiorità numerica a centrocampo e la marcatura a uomo su Pinga, tallonato per ogni dove da Bellavista: sarebbe servito qualcuno che allargasse il gioco, ma Comotto non era in giornata, Pesaresi non trovava mai il fondo e le punte (soprattutto Marazzina) non sostenevano i compagni. E qui che s'è notata l' importanza del pendolare Quagliarella, che però se ne stava in panchina. Il gelatinoso 3-5-2 di Carboni ha dunque addormentato la partita, e il Toro s'è trovato presto nelle condizioni di applicare un'unica mossa: il lancio lungo (prevalentemente di Peccarisi) per le punte, sovrastate però dal terzetto difensivo barese. Soltanto Conticchio, entrato al posto dell' infortunato Mudingayi, ha capito che l'aggiramento era una soluzione possibile, ma il primo tiro in porta i granata l'hanno prodotto solamente al 41' con Pinga, cui s'è opposto Gillet. Almeno in copertura, tuttavia, i ragazzi di Rossi hanno lavorato con puntiglio, concedendo al Bari un'unica opportunità al 28', quando Berti ha respinto un diagonale di La Vista. Nella ripresa, il Toro ha capito che bisognava ribellarsi, e il fatto che Conticchio sia già andato al tiro dopo appena 10'' ha confermato quella convinzione: i granata sono passati al 4-3-3, con Pinga largo a destra, e hanno alzato il ritmo e aumentato l'aggressività, costringendo il Bari a perdere la propria tranquillità. Sono cominciati a fioccare i corner (pericoloso Bruno di testa all'8') e le occasioni: al 12' Bruno ha sprecato, ancora di testa, un delizioso assist di Codrea, poco dopo aver tentato la deviazione volante di tacco nel cuore dell'area. Dai e dai, qualcosa ne è venuto fuori: la prima percussione profonda di Pesaresi (proprio mentre Rossi stava per far entrare Marinelli) ha prodotto un cross che ha attraversato l'area intera e ha raggiunto Marazzina dalla parte opposta. Il bomber ha trovato una mezza girata sporca ma efficace, e da lì il Toro è andato sul velluto. Un paio di minuti più tardi il Bari s'è fatalmente scoperto, Comotto ha imbeccato Marazzina in fuga sulla sinistra e il granata non ha perdonato, piazzando il diagonale del raddoppio. Così è finita in gloria, il palo di Anaclerio al 37' non ha spaventato più nessuno.