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Delle Alpi |
20/02/2005 |
h.15.00 |
TORINO - CROTONE 1-0 (1-0) Torino: Berti, Balzaretti, Peccarisi, Mezzano, Pesaresi, Conticchio (al 93' Vailatti), Codrea, De Ascentis, Pinga, Marazzina, Quagliarella (al 79' Franco). A disposizione: Sorrentino, Carbone, Humberto, Marinelli, Bruno. All.: Rossi. Crotone: Mirante, Rossi, Porchia, Gastaldello, Konko, Paro, Cardinale (all'81' Vantaggiato), Ciarcià (al 46' Foggia), Maietta, Guzman (al 58' Matteini), Russo. A disposizione: Dei, Giuliano, Grieco, Juric. All.: Agostinelli. Arbitro: Cruciani di Pesaro. Reti: Conticchio 1'. Spettatori: 7.802, di cui 2.062 paganti e 5.740 abbonati. Note: Ammoniti Rossi, Cardinale, Codrea e Peccarisi. Espulsi al 44' Porchia per doppia ammonizione e al 93' Vailatti per fallo da dietro. Calci d'angolo 8-7 per il Crotone, recupero 2' pt, 4' st. Cronaca [Tratto da La Stampa del 21 febbraio 2005] Vincere segnando dopo appena 70 secondi e giocando con un uomo in piè dal 44' forse era troppo semplice, troppo poco da Toro. Bisognava soffrire, evidentemente. Insomma, provare a complicarsi la vita, esercizio in cui i granata storicamente eccellono. E così è stato, ieri contro il Crotone. La vittoria - piccola piccola per quel che si è visto in campo ma grande grande per la classifica - è arrivata lo stesso, ma nel finale il Toro ha fatto davvero di tutto per rovinarla e, in parte, ci è pure riuscito, chiudendo tra i fischi della sua gente, ultras esclusi. Potevano e dovevano stravincere, i rossiani. E invece, ma questa non è una novitè, sotto porta hanno perdonato troppo: errori granata, ma anche prodezze del portiere Mirante, uno dei tanti crotonesi in prestito dalla Juve. Hanno evitato il pareggio beffa in extremis, ma non una pesante zavorra per la trasferta di venerdì a Piacenza: tre squalifiche figlie di deconcentrazione e ingenuitè. I "gialli" a metà campo di Codrea e Peccarisi e il "rosso" di Vailatti, appena entrato: fra il 37' e il 49' della ripresa il Toro ha perso la testa e si è scoperto in piena emergenza, in difesa e in mediana, per il prossimo turno. Brutta botta, che poteva diventare bruttissima, ai limiti del ko, se al 51' i pericolanti crotonesi avessero trovato l'1-1. Ci sono andati vicini tre volte: prima un "mani" in mischia di De Ascentis non visto da Cruciani (ma forse c'era una spinta sul capitano granata), poi un tiro di Foggia passato in mezzo alle gambe di Mezzano e deviato in corner da Marazzina in un tentativo di autogol, quindi la botta alta di Paro dal limite nell'area affollata. Il finale in perfetto stile-Toro, autolesionismo e sofferenza, ha attirato i fischi del Delle Alpi, i primi veri, forti, corali della stagione. Negli spogliatoi Rossi e i suoi hanno rispetto al mittente le critiche, peraltro civili. Non hanno tutti i torti. Perché questa è la B. Perché altre volte il bel gioco era stato accompagnato da beffe cocenti (Piacenza e Venezia, ad esempio) e adesso, se si vuole stare in alto, conviene piuttosto essere brutti, sporchi e cattivi. Perché ieri la classifica granata è tornata di nuovo a sorridere, come non capitava addirittura da ottobre. Aspettando il posticipo del Perugia, c'è da godersi il secondo posto solitario a -3 dal Genoa. E allora fa davvero specie sentir fischiare una squadra che oggi sarebbe direttamente promossa in serie A e che, vincendo venerdì a Piacenza, riconquisterebbe addirittura la testa, almeno fino a domenica. Ciò detto, il Toro di ieri le sue belle colpe le ha. Il solito cuore tenero in zona-gol; la giornata senza acuti di Pinga e Marazzina, gli uomini in grado di fare la differenza; l'incapacità a sfruttare l'uomo in più la tensione allentata nel finale. Così, ha rischiato di buttar via un tesoro: quel golletto strano venuto già alla prima azione. Punizione di Pinga, testa crotonese in area, pallone controllato da Marazzina e poi schizzato su Conticchio, solo soletto e pronto a bucare con un piatto destro nemmeno irresistibile Mirante, ancora freddo e impacciato nell'allungare vanamente la gamba sinistra. L'1-0 lampo ha incanalato il match nella miglior direzione per i granata. Agostinelli ha tenuto Cardinale incollato a Pinga e per mezz'ora ha visto i suoi provare invano a reagire. Facevano incetta di corner, ma era il Toro a creare pericoli, basandosi sulla vena dei gregari De Ascentis (bolide da 25 al 10', deviato da Mirante), Peccarisi (correzione sfiorata sull'angolo di Pinga all'11') e Quagliarella (splendido aggancio volante e destro secco respinto da Mirante al 28', altro dribbling aereo ed esterno debole al 29'). C'era poco gioco sulle fasce, ma si notava una maggior ricerca della conclusione e un gran lavorio per permettere a Quagliarella di sbloccarsi. Frenato in avanti dal macchinoso Russo, il Crotone provava a pungere solo su punizione (Porchia al 27', sventato da Berti) e su verticalizzazioni a lunga gittata: al 41' Rossi trovava pronto allo scatto Guzman, ma il tocco del paraguaiano col codino finiva fuori scortato da Mezzano. L'espulsione di Porchia al 44' (2° giallo) sembrava consegnare definitivamente la partita al Toro che, in effetti, dominava la ripresa per 35'. Senza segnare il gol della sicurezza, però. Mirante acchiappava in volo un sinistro di Quagliarella al 13'; Marazzina cincischiava al 15' su assist involontario di De Ascentis; Mirante deviava di piede al 20' un tiro a botta sicura di Conticchio, bravo a seguire un'ottima iniziativa di Quagliarella; Rossi sfiorava l'autogol al 34' su cross di Pesaresi; Franco litigava col pallone al 35', vanificando una sponda di Marazzina. Poi, il finale dei brividi e dei fischi. I gialli evitabili, il rosso (fallo da tergo su Foggia) del baby che avrebbe giocato titolare a Piacenza, il cuore in gola sugli ultimi assalti del Crotone, che ha perso 5 delle ultime 6 trasferte segnando un solo gol. Troppa sofferenza, davvero. Ma a Rossi va bene così. Vista la classifica, difficile dargli torto. |
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