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Delle Alpi
26/03/2005
h.15.00
TORINO - PESCARA 3-1 (3-0)
Torino
: Sorrentino, Comotto (all'80' Pesaresi), Giacchetta, Mezzano, Balzaretti, Vailatti (al 75' Conticchio), Codrea, De Ascentis, Marinelli, Maniero (al 68' Pinga), Marazzina. A disposizione: Fontana, Peccarisi, Quagliarella, Bruno. All.: Rossi.
Pescara: Ivan, Fusco (al 64' Job), Fanucci, Sbrizzo, Zeoli, Croce, Lo Nero, Minopoli (al 46' Varricchio), Russo (al 78' Mariniello), Antonini, Giampaolo. A disposizione: Brivio, Pomante, Smit, Garzon. All.: Simonelli.
Arbitro: Morganti di Ascoli Piceno.
Reti: Maniero 1' (T), Marazzina 11' (T), Marinelli 18' rig. (T), Antonini 92' (P).
Spettatori 8.476 di cui 2.736 paganti e 5.740 abbonati.
Note: Ammoniti Sbrizzo e Mezzano. Giornata buia e piovosa, nel secondo tempo sono stati accesi i riflettori. Il Pescara ha fallito al 79' un calcio di rigore calciato da Giampaolo e parato da Sorrentino. All'84', in seguito ad uno scontro , Conticchio (frattura allo zigomo) ha dovuto lasciare il campo lasciando la squadra in 10 poichè aveva già esaurito i cambi disponibili. Angoli 8-3 per il Pescara, recupero 1' pt, 3' st.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 27 marzo 2005]
Tre "Ma" nei primi 18 minuti che, invece di esprimere obiezioni o dubbi, danno solo polpose certezze sul Toro impegnato in campo. Maniero segna dopo appena 35 secondi, Marazzina e Marinelli (su rigore) lo imitano in fretta e il sabato che i granata temevano di passione diventa di resurrezione. Tutto facile, una volta tanto, per i rossiani usciti contro il Pescara dal tunnel in cui si erano cacciati con buona dose di autolesionismo e indolenza. Avevano segnato un gol nelle cinque precedenti partite, ieri ne hanno fatti tre in un avvio folgorante. Per di più contro gli abruzzesi, imbattuti da sei turni nei quali avevano incassato soltanto due reti. Misteri del calcio. Fino a un certo punto, però. Perché al Toro, da tempo pure bersagliato dalla sfiga, ieri è girato tutto per il verso giusto. Ma per confezionare quell'avvio stordente per i rivali ci ha messo molto di suo: aggressività e concentrazione, profondità nella manovra e mira finalmente centrata. Tre gol sui primi quattro tiri: cose viste soltanto nella prima di campionato contro il Verona. E poi, nella ripresa, un palo di Marazzina e una tranquilla gestione di una partita di fatto chiusa già al 18'. Con due sole ombre. Un dettaglio quella del gol del 3-1 subito al 92', dopo che l'ottimo Sorrentino 13' prima aveva parato un rigore a Giampaolo. Ben più seria quella che ha rabbuiato il pomeriggio di Conticchio, già finito ko a Bergamo per una botta al volto e ieri costretto a uscire dopo una manciata di minuti a causa di una fortuita ginocchiata di Zeoli che gli ha causato la frattura dello zigomo sinistro. Martedì mattina gliela ridurrà il dottor Gerbino, lo stesso che aveva già operato Mezzano sei mesi fa per lo stesso problema: ne avrà almeno per 40 giorni.. Auguri allo sfortunatissimo centrocampista laziale e, una volta tanto, complimenti a Ezio Rossi, uscito nel migliore dei modi dall'ennesima burrasca stagionale. Ha sorpreso tutti, ieri, il tecnico granata e il campo gli ha dato ragione. Dopo aver provato per giorni e giorni un inedito assetto superoffensivo con due fantasisti alle spalle di due punte e con l'esclusione del regista Codrea, ha mandato a sfidare l'abbottonatissimo Pescara un Toro assolutamente nuovo nello schema (4-4-2) ma soprattutto negli uomini, con tante scelte a rischio. Nel dettaglio, un centrocampo con il debutto dal 1' in campionato del 19enne Vailatti a destra e Marinelli (alla 2a presenza stagionale da titolare) a sinistra e la riconferma in mezzo di un Codrea ultimamente spento assai. Poi, un tandem d'attacco con, accanto a Marazzina, il rilancio di Maniero dopo 4 mesi di dubbi e tante paure. Per la prima volta Pinga in panchina per scelta tecnica e, ad aumentare il coefficiente d'azzardo, Giacchetta (4a da titolare) a comandare la difesa e Sorrentino (di ritorno dopo 70 giorni) in porta al posto dell'infortunato Berti. Guarda caso, i migliori in campo sono stati proprio le teoriche incognite. Il Toro reduce dal burrascoso dopo-Cesena e chiamato all'ennesima ultima spiaggia non ha nemmeno fatto in tempo a tendersi un po'. Al primo assalto, dopo 358' e 35" di astinenza assoluta, ha sbloccato la partita e si è sbloccato. Azione aperta e chiusa da Maniero, l'ultimo salvagente di Rossi, che prima ruba palla a centrocampo e poi fionda in rete dal limite di estemo destro, concretizzando una sponda di petto di Marazzina su lancio di Marinelli e approfittando dell'indecisione del portiere pescarese Ivan. Subito efficace, la tripla "Ma" ha poi colpito ancora: Ivan evita al 3' il raddoppio del ritrovato Pippo su punizione, ma nulla può all'11' sulla volée mancina di Marazzina su assist al bacio di Codrea e al 18' sul rigore (peraltro deviato in tuffo) di Marinelli, concesso per un mani in scivolata di Sbrizzo su centro di Marazzina. Nonostante i riflettori accesi già al 9', per il Pescara è sempre stato buio pesto. Troppe difficoltà sui guizzi di Marinelli, sul movimento di Maniero e Marazzina, sulle incursioni di un Balzaretti in ripresa e contro la grinta di una squadra tornata a mordere seguendo l'esempio dell'onnipresente capitan De Ascentis. Per gli abruzzesi solo corner (8-3, al termine) ma nessuna vera minaccia per il Toro, almeno fino alla ripresa, quando il tardivo innesto del vivace Varricchio ha dato una spalla a Giampaolo e fruttato due palle-gol e un rigore ben sventati da Sorrentino, prima della rete della bandiera nel recupero con i rivali in 10 per l'infortunio di Conticchio. "Vi voghamo così", ha cantato in coda la Maratona finalmente felice. Sì, servirà un Toro più o meno così - lucido, tonico e fortunato - per spuntarla negli scontri diretti contro Empoli e Perugia che nei primi due sabati di aprile daranno un segno verosimilmente definitivo alla stagione.