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Delle Alpi |
26/06/2005 |
h.20.30 |
TORINO - PERUGIA 0-1 (0-1), 0-1 d.t.s. Torino: Sorrentino, Mantovani, Peccarisi, Mezzano, Carbone, Conticchio (all'80' Codrea), Mudingayi, De Ascentis, Balzaretti, Pinga (al 95' Maniero), Marazzina. A disposizione: Fontana, Pesaresi, Humberto, Quagliarella, Bruno. All.: Zaccarelli. Perugia: Squizzi, Coly, Stendardo, Di Loreto, Loumpoutis (all'85' Milanese), Alioui, Gorgone, Delvecchio, Mascara (al 102' Ravanelli), Floro Flores (al 79' Sedivec), Ferreira Pinto. A disposizione: Faraon, Di Francesco, Mingozzi, Negri. All.: Colantuono. Arbitro: De Santis di Roma. Reti: Mascara 21'. Spettatori: 53.937 per un incasso di 455.555 euro. Note: Ammoniti Alioui, Delvecchio, Milanese, Mascara, Maniero e Mezzano per gioco falloso, Stendardo per proteste. Espulso al 15' s.t.s. Mudingayi per doppia ammoniziine (gioco falloso); Tiri nello specchio della porta: 5-3. Tiri fuori: 4-7. In fuorigioco: 4-2. Angoli: 6-9. Recuperi: p.t. 2', s.t. 4', p.t.s. 0', s.t.s. 0'. Cronaca [Tratto da La Stampa del 27 giugno 2005] Ha perso la partita e l'imbattibilitá che durava da 15 turni. Ma per il Toro, lo 0-1 di ieri sera contro il Perugia, é stata la sconfitta piú dolce in 99 anni di storia. Vale un tesoro: l'addio alla B (a paritá di reti segnate nella finale del playoff, per il miglior piazzamento in campionato) dopo 784 giorni di purgatorio, la fine di un incubo. Provateci voi a dire alla gente granata che ieri ha visto uno strazio di partita, una sofferenza cominciata dopo il gol di Mascara al 21' e finita al 120'. Vi risponderanno un bel chissenefrega. Contava solo la serie A, ieri sera. Mai avuto cosí tanto pubblico, calore ed entusiasmo, il Toro di B e pure quello dell'era Cimminelli. E un Delle Alpi che dovrebbe mettere terrore al Perugia e invece sono i granata ad avere il cuore in tumulto. Anche se le prime due azioni vere le ispira un Pinga in versione extralusso per 20' e le conclude (fuori) Marazzina, sono gli umbri a tenere il pallino in mano, ad aggredire e pressare con Gorgone e Lompoutis in evidenza, Ferreira e il recuperato Mascara sguscianti. E' l'atteggiamento remissivo, fin troppo speculativo a fregare il Toro disposto come all'andata col 3-5-1-1 ma con Conticchio al posto di Codrea e, dietro. Mantovani a destra e Peccarisi titubante centrale. I granata cercano di perdere tempo a ogni rimessa laterale, seguono poco o nulla i rari tentativi di ripartenza. Brutti segnali, fin da subito. Il piano che aveva funzionato all'andata, ieri sera fallisce perché le gambe sono piú molli, gli errori (anche gravi) si moltiplicano, specie in difesa. Come quello, fatale, di Sorrentino che toppa clamorosamente l'uscita al 21' sul fallo laterale di Loumpoutis e fa scivolare il pallone - dopo un flipper rocambolesco - sul piede centrato di Mascara, giá in gol all'andata. Troppo presto per sciupare la dote del Curi. E' come rivedere il ritorno di Toro-Ascoli. Gol di Colacone giá al 20' e supplementari incombenti. Come sette sere prima, il Toro dopo barcolla. Peccarisi va in crisi e sbaglia i disimpegni piú semplici, Mudingayi é perennemente fuori tempo, Marazzina abbandonato a se stesso. Zac non cambia nulla di una squadra che se la fa sotto e il Perugia sfiora il raddoppio al 40': sull'incornata di Stendardo, questa volta, Sorrentino é prontissimo. Sfiorato lo psicodramma, il Toro ha un sussulto nel recupero. Rabbia, orgoglio e aggressivitá liberano al tiro Balzaretti, ma Stendardo ci mette la gamba strozzando l'urlo liberatorio in gola alla Maratona che palpita proprio lì dietro. Falso allarme, per il Perugia. Perché anche nella ripresa i granata continuano a giocare per difendere.. La sconfitta di misura che varrebbe comunque la A. Gli umbri giocano di piú ma pagano il loro solito problema: la mancanza di punte vere. Tanti piazzati e una sola occasione vera (32'), sventata da un recupero miracoloso di Mezzano su Floro Flores, fuggito a Peccarisi. Più passano i minuti e piú il Toro trema e lo stadio disapprova. Riesce a pungere solo su punizione del limite (35'), con Squizzi che si supera su Pinga. Nei supplementari entrano i marpioni Maniero e Ravanelli. Il mestiere di Pippo si rivela fondamentale, l'ex juventino non combina nulla. Prima degli ultimi 15' il Toro si raduna a centrocampo: tutti abbracciati per darsi la carica. Poi é la Maratona a fare muro davanti alla porta di Sorrentino. Il Perugia é stremato quanto il Toro. Non capita piú nulla. E' solo festa granata, poi. Quando De Santis dichiara chiusi playoff e campionato, la gente resta al suo posto per godersela tutta. I tifosi sugli spalti, i protagonisti a inanellare giri di campo. Mancano solo Rossi, Gritti, Bellini e Cravero: persi per strada, ma col granata nel cuore. E' anche loro, questa A ritrovata. Erano 45 anni che il Toro non viveva in casa il giorno della promozione. Spera di non farlo mai piú: significherebbe smettere di frequentare la B. Sei stagioni cadette sulle ultime 9 sono troppe davvero. Specie se si pensa al vulcano di passione e di energie positive risvegliato con i playoff. A un tesoro dal valore inestimabile che Cimminelli e Romero non possono dilapidare. |
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