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Delle Alpi |
09/10/2005 |
h.15.00 |
TORINO - BOLOGNA 0-0 Torino: Taibi, Orfei, Brevi, Doudou (al 59' Bongiovanni), Nicola, Edusei, Ardito, Balestri, Fantini, Rosina (al 68' Vailatti, all'88' Longo), Muzzi. A disposizione: Fontana, Ungari, Gentile, De Sousa. All.: De Biasi. Bologna: Pagliuca, Nastase, Torrisi, Mezzano, Antonazzo, Amoroso (al 71' Vignaroli), Colucci, Capuano, Pecchia, Bellucci (al 93' Costa), Della Rocca (al 51' Cipriani). A disposizione: Manitta, Terzi, Smith. All.: Ulivieri. Arbitro: Pieri di Lucca. Reti: - Spettatori: 29.555 per un incasso di 289.156 euro di cui 10.921 paganti, per un incasso di 154.025 euro, più 18.634 abbonati per una quota partita di 135.131 euro. Note: Ammoniti Pecchia, Ardito e Vailatti; osservato un minutop di raccoglimento in ricordo della scomparsa di Franco Scoglio. Terreno in ottime condizioni, giornata di sole, in tribuna presenti Zaccarelli, Pinga e Simona Ventura. Angoli 11-2 per il Torino, recupero 3' pt, 4' st. Cronaca [Tratto da La Stampa del 10 ottobre 2005] Il Toro volava sulle ali di 4 successi consecutivi e giocava in casa, spinto da un pubblico (trentamila spettatori) che persino in serie A se lo sognano in tanti. Il Bologna arrancava, dopo due ko di fila. Eppure, è finita 0-0. Il Toro non ha vinto e, anzi, gli è pure andata di lusso. Dalla sua, solo il conto dei corner (11-3), la sterile superiorità del primo tempo e 10' di ammirevole forcing sul finire. Molto di più, per i rossoblu: un palo di Cipriani, una traversa di Bellucci e una paratona di Taibi (ancora su Bellucci, il migliore in campo) fra il 9' e il 42' della ripresa. Tre occasionissime alle quali vale la pena aggiungere il "senza voto" di Gianluca Pagliuca, 39enne nonno della cadetteria premiato dai granata con un pomeriggio da spettatore. Ulivieri, ex che passò dal Toro senza lasciare il segno nell'ultima stagione di A, ha di che lamentarsi, insomma. Anche se è il primo punto dell'era Cazzola, accontentarsi è difficile. Il Renzaccio ha messo in campo un Bologna accorto e ordinato, ha rischiato poco o nulla, ha avuto come al solito tanto Bellucci, un lusso per la categoria, ma rincasa accompagnato dalla sgradevole sensazione dolla grande occasione persa. Contro, infatti, si è trovato il Toro più abbordabile della stagione. Una squadra per la prima volta priva fin dall'inizio del fondamentale apporto di Stellone, riferimento di peso e sostanza per la manovra offensiva. Giocatori che, giunti alla 7° partita in 23 giorni, cominciano inevitabilmente a perdere brillantezza e sprint. Per tamponare la falla aperta dal forfait del suo unico uomo senza doppione in organico (Stellone è a rischio pubalgia, fermarlo è stata una scelta sofferta ma saggia), lo stratega De Biasi le ha provate un po' tutte. Il meglio lo ha ottenuto in partenza, con un 4-4-2 reso atipico dalla posizione accanto a Muzzi di Rosina, zanzara in movimento continuo, quasi inafferrabile per la macchinosa difesa rossoblu. Il Toro, però, aveva poca profondità, poco peso. E la giornata di scarsa vena di Fantini non contribuiva certo a stanare un Bologna pronto a fare barriera con 7-8 uomini davanti a Pagliuca. Poco alla volta, resosi conto di poter osare, di reggere bene il confronto con un altro centrocampo più tecnico che da combattimento com'è quello granata, il Bologna ha preso confidenza. E' salito di tono a inizio ripresa, cambiando terminale offensivo del suo 3-4-2-1 (fuori lo spento Della Rocca per il ben più vivo Cipriani) e la sua insistenza dalle parti di Taibi ha convinto De Biasi a rettificare il tiro. Un difensore (Doudou) in meno e un uomo d'attacco (Bongiovanni) in più per disegnare al 14' un 4-2-3-1 con il nuovo entrato, Rosina e Fantini a sostegno di Muzzi. Poi (24'), scaduto il tempo per evitare la spremitura di Rosina che sta andando su e giù fra Toro e Under 21, fuori l'azzurrino e dentro Vailatti per tornare al 4-4-2, questa volta "vero", con Bongiovanni e Muzzi d'assalto. Tutto inutile, perchè Fantini si sbatteva di più ma non si accendeva mai, perchè Vailatti sbagliava completamente l'approccio (e De Biasi lo richiamava in panca 19' dopo), perchè a Muzzi mancava una spalla in grado di creare varchi, perchè il Bologna barcollava sulla spinta granata più di cuore che di testa ma concedeva soltanto corner. Morale: dopo il taccuino vuoto o quasi del 1° tempo (due bei cross di Balestri corretti male da Muzzi e Fantini; un tiro alto da buona posizione di Bellucci), la ripresa era decisamente più frizzante ma per merito rossoblu. Anzi, per essere più precisi, di Bellucci. Era lui a mettere due volte Cipriani a tu per tu con Taibi (un palo e un pallonetto fuori non di molto). Ed era sempre lui a colpire la traversa su punizione al 39' e a svettare in mischia su corner al 42' per una schiacciata di testa che Taibi smanacciava in corner con gran riflesso. Di marca granata, al di là dei continui movimenti di uomini e moduli per ovviare a un imbarazzo sempre più evidente, restava poco da ricordare. Di certo, zero parate di Pagliuca. Al massimo, due tentativi abortiti per mancanza di lucidità, segnale evidente dell'accensione della spia di "riserva": Fantini che al 9' galoppa veloce in contropiede e serve a sinistra il marcatissimo Muzzi invece del solitario Rosina a destra; Muzzi che al 46' aggancia male un bel lancio lungo dell'ultimo arrivato Longo e poi ignora Fantini, meglio piazzato di lui. Un punto guadagnato, insomma, per i Cairo Boys. Che conservano l'imbattibilità interna della loro porta, salgono a sei partite utili consecutive e possono finalmente festeggiare una settimana senza partite di martedì o mercoledì. Per riprendere la corsa, urge ricaricare le pile e recuperare Stellone. |
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