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Delle Alpi
29/04/2006
h.16.00
TORINO - AVELLINO 1-0 (0-0)
Torino
: Taibi, Nicola, Melara, Brevi, Balestri, Lazetic (all'85' Fantini), Edusei (al 66' Gallo), Ardito, Rosina (al 63' Ferrarese), Stellone, Abbruscato. A disposizione: Fontana, Music, Doudou, Vryzas. All.: De Biasi.
Avellino: Cecere, D'Andrea, Masiello, Abruzzese, Sussi, Fusco (al 65' Vicari), Boudianski, Monticciolo (al 76' Minopoli), Millesi, Albino (al 76' Biancolino), Danilevicius. A disposizione: Taglialatela, Riccio, Ametrano, Terni. All.: Colomba.
Arbitro: Dondarini di Finale Emilia.
Reti: Melara 70'.
Spettatori: 24.939 di cui 19.256 abbonati e 5.683 paganti per un incasso di 71.620€
Note: Ammonito Monticciolo al 34' per gioco scorretto, angoli 7-2 per il Torino, recupero 1' pt, 2' st. Doudou ha portato sotto la curva un mazzo di fiori in memoria di un tifoso granata scomparso, prima della partita è stato osservato un minuto si silenzio in memoria dei caduti a Nassiriya, episodio per il quale è stato srotolato un lungo striscione da parte dei tifosi dell'Avellino presenti al Delle Alpi.
Cronaca
[Tratto da La Repubblica del 30 aprile 2006]
Non è stato facile, certo, battere i lupetti irpini, arrivati qui con l'intenzione manifesta di erigere barbacani e barricate, lasciando al solo e raro contropiede la speranzella di fare il cosiddetto colpo gobbo. Ma proprio per questa ragione il Toro ha ben meritato, credendoci sempre e fino all' ultimo, non scoraggiandosi mai di fronte al tempo che scorreva e pareva volere inchiodare la partita sul pareggio. La liberazione è giunta al venticinquesimo minuto della ripresa, allorché Gallo, da poco entrato per dare ordine e regia, con una punizione dalla tre quarti ha trovato al posto giusto la miracolosa testa di Melara. Incornata poderosa e angolata, spiazzante per il portiere Cecere, palla in rete. Apriti Sesamo, e Sesamo si è aperto. Mandata in tenzone da mister Gianni con Rosina, Lazetic, Stellone ed Edusei (Gallo in panchina, Muzzi nemmeno lì), la formazione granata ha immediatamente cominciato a bombardare il fortino costruito dalla squadra di Franco Colomba, che a tratti ha giocato con nove uomini, a volte dieci, nella propria metà campo. Già al 2', per chiarire il concetto, Rosina ha colpito la parte alta della traversa. I campani, che sentono franare il terreno sotto di loro, in caduta verso la serie C, hanno spezzato l'assedio dei cavalieri di messer De Biasi, trascinati da un grande Lazetic, soltanto un paio di volte. Una di queste è stata risolta con efficacia dalle mani di Taibi, sul tiro sbilenco e pericoloso, ravvicinato, di Millesi. Eppure Cecere e compagni resistevano, come hanno resistito le nostre orecchie quando i tifosi dei lupi hanno fatto scoppiare un grosso e stupido petardo che, per fortuna, ha causato soltanto un po' di choc a un addetto alla sicurezza. Di altri petardi, sportivi, si andava munendo il Toro. In due occasioni l'Elvis Abbruscato ci è andato vicino al fatidico gol. Al 34' ha persino messo dentro sulla punizione di Edusei, però Dondarini non aveva fischiato e quindi nulla di fatto. Il primo tempo si è chiuso lasciando negli occhi il rabbioso rimpianto per quel Rosina, solo davanti a Cecere, che non era riuscito a infilare il pallone in porta. L'assedio al castello nemico è ripreso dopo l'intervallo. Il via l'ha dato il solito Abbruscato, lanciato dall' irresistibile Lazetic, e di nuovo il sibilo della sfera a pochi millimetri dai legni. Si poteva, a quel punto, farsi prendere dalla frenesia o dal panico, anche perché intorno al quarto d'ora gli avellinesi avevano provato a essere maggiormente audaci, pur senza creare problemi veri a Taibi. Poi, con l'ingresso di Gallo, il gioco offensivo del Toro ha recuperato lucidità e vigore, che stavano scemando. "Testina d'oro", al secolo il citato Melara, ha messo a frutto tutto ciò. I granata non hanno mollato, cercando invece il raddoppio. Altro tiro al bersaglio, con Abbruscato e Stellone, combattente ma non troppo incisivo, che hanno sfiorato la meta davvero a raffica. L'immagine che compendia la grinta e la voglia di prendersi il 2-0, persino nel recupero, l'ha offerta al 46' Fabio Gallo: gran fiondata da fuori area, di poco sopra la traversa. E' finita nel canto e nel tripudio, nella corsa della squadra sotto la Maratona. Aprile, per il Toro, non è - come scrisse un poeta inglese - il più crudele dei mesi.