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Delle Alpi
28/05/2006
h.15.00
TORINO - CREMONESE 3-0 (2-0)
Torino
: Taibi, Nicola, Brevi, Melara, Balestri, Ferrarese (al 69' Vailatti), Ardito (al 58' Edusei), Longo, Music, Abbruscato, Vryzas (al 58' Fantini). A disposizione: Fontana, Gallo, Martinelli, Doudou. All.: De Biasi.
Cremonese: Bianchi, Cremonesi, Iorio, Donadoni (al 73' Di Bari), Job, Gatti (all'85' Morbini), Smanio, Rossi, Amore (al 69' Demel), Dedic, Carparelli. A disposizione: Mondini, Ruffini, Tacchinardi, Dall'Igna. All.: Della Casa.
Arbitro: Girardi di S.Donà.
Reti: Vryzas 7', 35', Vailatti 86'.
Spettatori: 37.450 di cui 19.256 abbonati e 18.194 paganti.
Note: Vryzas ha fallito un calcio di rigore al 1'. Recupero 2' pt, 3' st. Calci d'angolo 8-4 per il Torino. Ammonito Melara per gioco scorretto. Il giocatore, diffidato, salterà la prima giornata di campionato 2006/2007.
Cronaca
[Tratto da La Repubblica del 29 maggio 2006]
Il sogno di una Cosa, quella Cosa che si chiama serie A del pallone, è durato una manciata di minuti: una scarsa mezzora, per essere precisi. I lombardi alla prima crociata di Emiliano Mondonico da Rivolta d'Adda, laggiù sotto l'Etna, erano rientrati negli spogliatoi, alla fine dei quarantacinque minuti iniziali della partita, con il pareggio in tasca. E il maestoso pubblico dello stadio delle Alpi, qui nell' afosa Torino, stava vagheggiando non più vaghe stelle dell'Orsa. Poi un De Core di nome e di fatto, giocatore pugliese in forza al Catania, al 7' della ripresa ha messo nella porta dell' Albinoleffe il pallone del 2-1 per i siciliani. Il risultato non è più cambiato, il popolo del Toro (erano in quarantamila sulle gradinate) si è messo forzosamente il cuore in pace per ricominciare a farlo palpitare da giovedì sera a Cesena, nell'incontro numero uno dei play-off (ritorno a Torino domenica quattro giugno). La festa, del resto, c'è stata lo stesso. Il bel 3-0 inflitto alla derelitta Cremonese, mercé la doppietta di un Vryzas finalmente Zorba il Greco e la punizione silurante di Tommaso Riki Vailatti, prima marcatura in serie B di un giovanotto forse ritrovato, ha rappresentato un congedo gagliardo dal campionato regolare. E va bene, va bene così. Questa è la vita: lotteria, torneo, altalena, avventura, fato. Ma nessuno può con onestà muovere appunti o rilievi di sorta al nuovo Torino Fc di Urbano Cairo e di Gianni De Biasi, che in meno di un anno, fatta data a partire dal tre di settembre dell'anno passato, nato sotto il segno di Brancaleone si è tramutato in corso d'opera in un corale Lancillotto. Impresa non di poco conto, questo avere centrato gli spareggi per la promozione, se si pensa alla genesi della società e della squadra nate dalle ceneri del vecchio Toro, dal meritorio impegno di Marengo, Rodda e soci con il famoso lodo Petrucci e infine dal braccio di ferro di messer Cairo con il sor Luca Giovannone. Mister Gianni e i suoi cavalieri dovranno ora giocarsi tutto in quattro sfide, naturalmente se riusciranno a superare i romagnoli. Lo faranno forti di un tosto temperamento, di uno stato mentale lucido, che negli ultimi due mesi non sono mai venuti a latitare. E muniti di una rosa, con la sola eccezione di Rosina prestato alla Under 21, che può garantire a sufficienza in forza ed esperienza, qualità e quantità. I ragazzi di De Biasi, liquidando la Cremonese (i due gol di Vryzas nel primo tempo, al 7' e al 36' , quindi Vailatti al 41' st), hanno chiuso l'omerico romanzo della cadetteria al terzo posto, totalizzando nelle ultime sei gare altrettante vittorie, senza peraltro subire alcuna rete. Numeri da record. Cavalcata di grande significato, aurorale nell'auspicio, in vista dei citati play-off. Come dimostra lo stesso risveglio di Zisis Vryzas, che ieri si è persino permesso di sprecare malamente un calcio di rigore concesso dall'arbitro Girardi quando il match era iniziato da un solo minuto e Longo era stato strattonato in area. E come testimoniano lo stato eccellente di forma di un Lazetic, che tornerà in battaglia a Cesena, e di altri giocatori a disposizione di De Biasi, che erano rimasti un poco in una zona d'ombra. Basti citare per tutti il soldatino Vedin Music, in netta (o nettissima) ripresa, che contro la Cremonese ha disputato un incontro notevole, rendendosi autore dei due assist per la doppietta di Zorba-Zisis. Ci sono perciò le premesse per sortire in gloria dagli spareggi (l'altra semifinale è fra Mantova e Modena), dove tra l'altro al Toro basterebbero quattro pareggi secondo il bislacco regolamento inventato dai soloni di turno. Il gruppo è compatto, tutti ci credono; l'idea, inoltre, di avere un Torino in serie A e magari una Juventus retrocessa per la Moggiopoli, galvanizza l'ambiente. Largo pertanto all'ottimismo che, per ricordare un bravo poeta romagnolo (guarda il caso) prestatosi agli spot tv, è il sale della vita. Per chi ama il granata, poi, questi benedetti play-off rappresentano una rivincita, tipo un Ricordatevi di Alamo, da spuntare contro i travagli e le sofferenze dell'estate 2005. Vinti l'anno scorso, come si fa, ai danni del Perugia, grazie alla saldezza mostrata da Renato Zaccarelli e da Antonio Pigino al comando del baraccone traballante, furono vanificati dai buchi di bilancio e di fisco, dalle fideiussioni taroccate e dagli altri maneggi di Franco Cimminelli e compagnia. Codesto è un altro Toro, è vero (e per fortuna). Ma è pur sempre il Toro, senza se e senza ma, che desidera festeggiare il suo centenario lontano dalla serie B.